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Smart Working: La rivoluzione del Lavoro Agile

  • 23 marzo 2021

A causa dell’emergenza sanitaria che ci ha colpito a partire da marzo 2020 e grazie alla voglia di innovazione di alcune strutture già esistenti sul territorio, nelle aziende italiane e nella pubblica amministrazione si sta diffondendo sempre di più il fenomeno dello Smart Working.

 

Dopo averlo sperimentato profondamente per quasi un anno, ad oggi finalmente esiste anche un quadro normativo di riferimento.

 

SMART WORKING: I NUMERI

 

Durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria il lavoro agile ha coinvolto il 97%  dei lavoratori delle grandi imprese ed il 94% delle pubblica amministrazione, per un totale di oltre 6 milioni di lavoratori agili, quindi circa un terzo dei lavoratori dipendenti italiani.

 

In questo caso si trattava di una condizione praticamente obbligatoria, dettata appunto dall’emergenza sanitaria; l’obbligatorietà di lavorare da casa ha però creato una vera e propria alternativa al classico lavoro d’ufficio. Si è creata quindi la possibilità per molti lavoratori di prendere maggiore confidenza con il lavoro online e la necessità delle aziende di creare contenuti digitali accessibili, migliorando spesso diverse procedure fino a qual momento più lacunose.

 

Iniziato come una sorta di Telelavoro, lo Smart Working si è rapidamente sviluppato in normali attività lavorative, sempre più performanti e precise. Visti i buoni risultati, sono moltissime le realtà che si interrogano se proseguire con un regime di full Smart Working oppure un ibrido, che prevede un regime misto tra presenza in ufficio e remote working.

 

SMART WORKING: I VANTAGGI

 

  • Riduzione dei costi per il lavoratore (ad esempio il carburante o l’abbonamento dei mezzi pubblici)
  • Riduzione dei costi per l’azienda (meno consumi, necessità di minor spazio)
  • Migliore gestione della giornata del lavoratore (migliore sfruttamento dei tempi morti)
  • Diminuzione dello stress
  • Facile misurazione di risultati e performance

 

SI evidenzia che la maggior parte dei lavoratori ha dichiarato di aver apprezzato i vantaggi dello Smart Working e di voler continuare a praticarlo anche a regime. A conquistare è stata la crescita di autonomia e la possibilità di dimostrare con i risultati il valore professionale.

 

IL LAVORO AGILE IN CONCLUSIONE

 

L’ Osservatorio Smart working del Politecnico di Milano, in un recente studio, indica che il 68% dei lavoratori è riuscito da remoto a svolgere tutte le attività, il 29% non è riuscito a svolgere solo una parte delle attività, spesso a causa della mancanza di processi e dati digitalizzati, mentre solo il 3% dichiara di non essere riuscito a portare avanti la maggior parte delle attività.

Il parere generale è che lo Smart Working si possa e si debba applicare dove possibile, anche su turnazioni.

Vuoi maggiori informazioni rispetto alle normative vigenti

del lavoro agile?

Intendi seguire un percorso formativo specifico sulla sicurezza del lavoratore in Smart Working?

Non esitare a contattarci.

Recovery Plan informax

RECOVERY PLAN: Misure per il Lavoro

  • 25 febbraio 2021

Le politiche per il lavoro trovano spazio nel Recovery Plan approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri.

Particolare attenzione è stata data all’occupazione dei giovani e all’imprenditoria femminile, passando alla formazione e rafforzamento dei centri per l’impiego: vediamo quali sono tutte le misure previste nel PNRR, annunciate anche dalla ministra Catalfo.

 

Uno dei pilastri fondamentali del Recovery Plan è rappresentato dalle misure per il lavoro e nel dettaglio dal rilancio dell’occupazione.

In totale le risorse  dovrebbero corrispondere a circa 222 miliardi e di questi oltre 12 dovrebbero essere indirizzati infatti proprio alle politiche per il lavoro.

 

Misure per il lavoro nel Recovery Plan per 12,62 miliardi di euro

 

Per le misure sul lavoro nel Recovery Plan sono previsti precisamente 12,62 miliardi di euro di risorse, di cui circa la metà sono riservate alle politiche attive.

In particolare nel Recovery Plan, al capitolo Inclusione e coesione, sono indicati gli obiettivi generali della missione che la ministra Catalfo ha anticipato e che sono, tra gli altri, per il lavoro:

 

  • rafforzamento delle politiche attive del lavoro e della formazione di occupati e disoccupati;
  • aumento dell’occupazione giovanile di qualità attraverso il rafforzamento del sistema duale;
  • sostegno all’imprenditoria femminile come strumento di autonomia economica;
  • potenziamento del servizio civile universale con la stabilizzazione dei posti annui.

 

Occupazione giovani, donne e Sud

 

Centrale quindi, tra le misure per il lavoro nel Recovery Plan, è il tema dell’occupazione giovanile, donne e Sud. Non dimentichiamo che già la Legge di Bilancio 2021 prevede incentivi alle assunzioni di giovani e donne, con particolare attenzione alle regioni del Mezzogiorno e stabilisce anche che la copertura degli oneri derivante dal riconoscimento degli stessi viene non a caso garantita dal Next Generation EU.

 

La missione 5 del Recovery Plan è divisa in tre componenti, con ampio rilievo per l’empowerment femminile e al contrasto delle discriminazioni di genere, aumento dell’occupazione, rafforzamento della formazione sul lavoro.

 

Uno degli obiettivi è la modernizzazione del mercato del lavoro, al fine di migliorare l’occupazione dei giovani con apprendistato duale e servizio civile universale, in particolare dei NEET, donne e persone vulnerabili.

Un altro obiettivo è la promozione di nuove competenze, che verrà raggiunto attraverso una riforma del sistema della formazione. Esiste infatti l’introduzione di un Fondo nuove competenze, creato proprio per la formazione dei lavoratori.

Queste misure, come il Recovery Plan chiarisce, sono finanziate in parte attraverso il fondo ReactEU trovando spazio infatti nella Legge di Bilancio 2021.

Incentivi Assunzioni-2021 informax

Incentivi assunzioni 2021

  • 26 gennaio 2021

La Legge di Bilancio 2021 ha introdotto nuove misure di incentivi per le assunzioni con  contratto di lavoro a tempo indeterminato di lavoratori di età inferiore a 36 anni e per le assunzioni, sia a termine che a tempo indeterminato, di  donne che abbiamo compiuto il 50° anno di età e siano disoccupate.

 

L’applicabilità dell’incentivo viene determinata da diversi fattori, quindi al momento non è definitivo. L’operatività delle nuove agevolazioni è subordinata infatti all’emanazione delle circolari INPS ed alla  “dichiarazione di compatibilità da parte della Commissione Europea”. Questo significa che prima di poter richiedere di applicare questo sgravio, Inps deve aver pubblicato la circolare.

 

Nel frattempo vi diamo tutte le informazioni utili per poter comprendere se si ha diritto alla richiesta del nuovo incentivo.

 

Le aziende dovranno essere in regola con il versamento dei contributi (DURC), con le norme in materia di sicurezza sul lavoro, con l’applicazione dei CCNL, regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, non aver effettuato licenziamenti pregressi, ecc.

 

Lo sgravio contributivo per l’assunzione di giovani di età inferiore a 36 anni è finalizzato all’occupazione giovanile stabile e riguarda:

 

  •  le assunzioni a tempo indeterminato (anche part-time) 
  •  le trasformazioni dei contratti a termine effettuate tra il 1° gennaio 2021 ed il 31 dicembre 2022

 

di giovani che non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età (ossia, 35 anni e 364 giorni al momento dell’instaurazione del rapporto o della trasformazione).

 

L’esonero dal versamento dei contributi a carico del datore di lavoro è riconosciuto nella misura del 100%, con esclusione dei premi INAIL da applicare e nel limite di 6.000 euro l’anno:

  1. per un periodo di 48 mesi, in favore dei datori di lavoro che effettuano assunzioni in una sede o in un’unità produttiva (identificabile con la matricola INPS) ubicata nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna
  2. per un periodo di 36 mesi in favore dei datori di lavoro che effettuano assunzioni in una sede o in un’unità produttiva in tutte le altre regioni del territorio nazionale

 

Condizione imprescindibile per aver diritto allo sgravio è che i lavoratori, alla data dell’assunzione agevolata, non siano già stati occupati a tempo indeterminato con  lo stesso o con altro datore di lavoro. 

 

Non rientrano nel beneficio :

 

  • contratti di apprendistato (che già godono di una loro contribuzione agevolata),
  • i rapporti di lavoro domestico
  • i rapporti di lavoro con qualifica dirigenziale.

 

L’esonero contributivo spetta a condizione che il datore di lavoro non abbia proceduto nei sei mesi precedenti l’assunzione né proceda nei nove mesi successivi a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o a licenziamenti collettivi per riduzione di personale nei confronti di lavoratori inquadrati nella medesima qualifica nella stessa unità produttiva.

  • 12 mesi, se il contratto è a tempo determinato;
  • 18 mesi se il contratto è a tempo indeterminato;
  • 18 mesi complessivi, in caso di assunzione con contratto a tempo determinato,  che venga poi trasformato  a tempo indeterminato.

 

Si rimane quindi in attesa della circolare di Inps, a conferma di questo incentivo, per qualsiasi ulteriore informazione non esitate a contattarci.

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COLLOQUIO ONLINE: 10 consigli per affrontarlo al meglio

  • 15 dicembre 2020

A causa dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, la selezione del personale si è adattata e si è orientata verso l’utilizzo di mezzi tecnologici per lo svolgimento dei colloqui.

Un colloquio online, svolto su una delle piattaforme digitali in commercio (es. Skype, Zoom, Microsoft Teams), permette di approfondire le vostre candidature senza incontrarvi di persona.
E’ bene quindi che vi prepariate a gestire al meglio quest’evento virtuale, per massimizzare le vostre possibilità di essere scelti.

 

10 CONSIGLI UTILI PER AFFRONTARE IL COLLOQUIO ONLINE

 

Per quanto possano sembrare simili, colloqui virtuali e fisici differiscono sotto molteplici aspetti, a partire dal fatto che i primi entrano direttamente nelle vostre case, mentre i secondi vi obbligano a prepararvi e ad uscire per raggiungere la sede stabilita. Attenzione quindi ai punti che vi elenchiamo qui sotto:

1. PRIMA IMPRESSIONE

Sebbene il colloquio online venga svolto in casa vostra, dovete immaginare che in realtà sia una sede esterna. Come fareste solitamente, preparatevi scegliendo un outfit completo idoneo a una selezione, un giusto equilibrio tra formalità ed informalità che trasmetta rispetto per la selezione in corso e contemporaneamente rifletta parte della vostra personalità. E’ consigliabile anche avere in generale un aspetto curato, per dare buona impressione.

2. CONTESTO

Cercate una stanza tranquilla, dove i rumori di sottofondo sono i minori possibili. Nel caso in cui non viviate da soli, cercate anche di allertare le altre persone di non disturbarvi e non fare eccessivo rumore. Se avete figli, fissate i colloqui in momenti dove non ci sono o possono essere tenuti da altre persone. Attenzione anche alle luci, che siano abbastanza chiare da non incidere nella percezione di colori della webcam.

3. SFONDO

Selezionate un muro neutro, che non impatti troppo come sfondo. E’ apprezzato qualche elemento di decorazione, meglio ancora se legato a una vostra passione o hobby, ma niente di eccessivo. E’ importante inoltre che la parte di stanza che rientra nell’inquadratura sia ordinata e pulita, per accentuare la buona impressione.

4. STRUMENTO UTILIZZATO

Testate lo strumento indicatovi dal recruiter prima del colloquio, ponendo attenzione su videocamera e microfono (funzionamento, qualità audio-video ecc). E’ consigliato mettere delle cuffie che aumentino l’isolamento acustico e la chiarezza del vostro parlato. E’ invece sconsigliato contestare la scelta dello strumento, a meno che vi siano ragioni rilevanti perché non possiate utilizzare il programma indicato.

5. NICKNAME

Prima di collegarvi, controllate che il nickname dell’account sia il vostro nome e cognome, evitando così brutte figure con il recruiter.

6. PRESENTAZIONE

Preparate una breve presentazione di voi stessi che includa motivo della candidatura, esperienze più rilevanti, interesse verso quel posto di lavoro e quell’azienda. Essere già pronti con un breve testo vi aiuta a seguire il filo del vostro discorso e ad essere chiari e concisi.

7. ATTENZIONE A DOVE GUARDATE

Come durante un normale colloquio, ponete attenzione su dove direzionate lo sguardo. Cercate di guardare il più possibile in camera e di sorridere o comunque avere un’espressione serena. Eventualmente, provate ad attirare l’attenzione del vostro sguardo con un espediente, ad esempio un piccolo post it vicino alla webcam o una mollettina pinzata accanto.

8. ELIMINARE DISTRAZIONI

Una volta che il colloquio è avviato e siete certi che il recruiter vi veda e vi senta, spegnete il cellulare o mettetelo in modalità aereo, per evitare distrazioni ed interferenze. Chiudete anche ogni programma che non risulta utile ai fini del colloquio online. Tenete solo eventualmente a portata penna e foglio di carta, per appuntarvi eventuali informazioni da tenere a mente.

9. GESTUALITÀ’

Non esagerate nel gesticolare, rischiate di far cadere l’attenzione del recruiter più sul movimento di mani e braccia che su ciò che state dicendo.

10. CHIUSURA

Non abbiate fretta di chiudere, attendete che sia il recruiter a farlo e ricordatevi sempre di salutare cordialmente prima di uscire dalla stanza.

Alcuni punti possono sembrare banali, ma incidono nelle possibilità di procedere nella selezione e di affrontare un secondo colloquio, molto probabilmente fisico. Cercate quindi di tenere sempre a mente questi consigli, e per il resto…

Buona Fortuna
Io Lavoro- incentivo assunzioni informax

“IO Lavoro”: il nuovo incentivo per le assunzioni di…

  • 10 novembre 202010 novembre 2020

“IO Lavoro”: il nuovo incentivo per le assunzioni di disoccupati nel 2020

L’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), in attuazione della legge di bilancio 2019, ha previsto una nuova agevolazione contributiva, denominata “IncentivO Lavoro (IO Lavoro)” in favore dei datori di lavoro che assumono lavoratori con contratto a tempo indeterminato.

 

Possono accedere all’incentivo “IO Lavoro” tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, che assumono lavoratori disoccupati.

 

Si intendono lavoratori disoccupati le persone prive di impiego che dichiarano al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro la propria immediata disponibilità all’attività lavorativa e alla partecipazione a misure di politica attiva del lavoro, concordate con il centro per l’impiego.

 

L’incentivo contributivo si applica alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020 sull’intero territorio nazionale, nei limiti delle risorse stanziate.

 

Con la circolare INPS 26 ottobre 2020, n. 124 l’Istituto, a cui è stata affidata la gestione della nuova agevolazione, fornisce le indicazioni e le istruzioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi all’applicazione dell’esonero contributivo.

 

I PUNTI PRINCIPALI


La nuova agevolazione “Incentivo Lavoro (IO Lavoro)”, è valida per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate a partire dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020
.

Datori di Lavoro

Datori di lavoro

I datori di lavoro che possono accedere al beneficio sono tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, che assumano lavoratori disoccupati (ai sensi dell’articolo 19 del decreto legislativo 14 settembre 2015 etc)

Lavoratori

Lavoratori

 

  • Lavoratore disoccupato ai sensi dell’articolo 19 del decreto legislativo 14 settembre 2015 etc);
  • Lavoratore da considerarsi in stato di disoccupazione, il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo corrisponde a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’articolo 13 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR);
  • Lavoratore che alla data di assunzione ha un’età compresa tra i 16 e i 24 anni (intesi come 24 anni e 364 giorni), ai fini dell’accesso al beneficio è sufficiente che lo stesso risulti disoccupato;
  •  Lavoratore over 25 anni di età che, oltre ad essere disoccupato, deve risultare privo di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, secondo la definizione di “lavoratori svantaggiati” di cui all’articolo 1, comma 1;
  • Lavoratore che, fatta eccezione per le ipotesi di trasformazione del rapporto di lavoro determinato in rapporto a tempo indeterminato, nei sei mesi precedenti l’assunzione non deve aver avuto un rapporto di lavoro subordinato con lo stesso datore di lavoro che lo assume con l’incentivo.

Limiti:

Dettagli:

L’incentivo può essere riconosciuto per un solo rapporto.

L’incentivo è pari alla contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per un importo massimo di 8.060,00 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile per dodici mensilità a partire dalla data di assunzione/trasformazione.

 

Nelle ipotesi di rapporti di lavoro a tempo parziale, come espressamente previsto dall’articolo 5, comma 2, del decreto direttoriale n. 52/2020, il massimale dell’agevolazione deve essere proporzionalmente ridotto.

Precisazioni riguardanti il bonus per rapporti di apprendistato professionalizzante

 

Il decreto direttoriale n. 52/2020 dell’ANPAL, nel disciplinare all’articolo 4 le tipologie contrattuali incentivate, prevede che l’agevolazione possa essere riconosciuta anche nell’ipotesi in cui venga instaurato un rapporto di apprendistato professionalizzante. Peraltro, essa può trovare applicazione solo durante il periodo formativo. In particolare, nelle ipotesi in cui il rapporto di apprendistato abbia una durata pari o superiore a dodici mesi, la misura dell’incentivo corrisponde a quella prevista per i rapporti a tempo indeterminato.

Per tutte le informazioni dettagliate ti consigliamo di leggere integralmente la circolare.

SCARICA LA CIRCOLARE COMPLETA
Bonus aziende informax

Bonus assunzioni e cassa integrazione: Novità.

  • 29 ottobre 2020

Il bonus assunzioni è uno sgravio totale per le aziende che assumono a tempo indeterminato, novità del decreto Agosto pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Le novità sono contenute nel testo del decreto n.104/2020 in vigore dal 15 agosto e che riguardano anche gli stagionali del turismo e stabilimenti termali. Il decreto Agosto è stato convertito, senza modifiche all’articolo in esame, nella legge n.126/2020.

L’incentivo spetterebbe anche alle aziende che rinunciano alla cassa integrazione, facendo rientrare così i propri dipendenti.

Nel decreto Agosto è presente tra le altre cose anche un bonus assunzioni ad hoc per il Sud con sgravi contributivi al 30% per le aziende che decideranno di utilizzarlo.

 

Bonus assunzioni: come funziona con il decreto Agosto

 

Nel decreto Agosto il bonus assunzioni con lo sgravio contributivo totale viene introdotto dall’articolo 6 – Esonero dal versamento dei contributi previdenziali per assunzioni a tempo indeterminato e al comma 1 si legge:
“1. Fino al 31 dicembre 2020, ai datori di lavoro, con esclusione del settore agricolo, che assumono lavoratori subordinati a tempo indeterminato, con esclusione dei contratti di apprendistato e dei contratti di lavoro domestico, è riconosciuto, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, per un periodo massimo di sei mesi decorrenti dall’assunzione, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile.”

 

Nel testo finale del decreto Agosto sono aggiunti due commi che danno delle specifiche sul bonus assunzioni e che rimangono intatti con la conversione in legge. Al medesimo articolo i commi 2 e 3 recitano:
“2. Dall’esonero sono esclusi i lavoratori che abbiano avuto un contratto a tempo indeterminato nei sei mesi precedenti all’assunzione presso la medesima impresa. 3. L’esonero di cui al comma 1 è riconosciuto anche nei casi di trasformazione del contratto di lavoro subordinato a tempo determinato in contratto di lavoro a tempo indeterminato successiva alla data di entrata in vigore del presente decreto ed è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente, nei limiti della contribuzione previdenziale dovuta.”

 

Il bonus assunzioni al 100% di sgravio contributivo vale anche se, successivamente all’entrata in vigore del decreto Agosto, un contratto a tempo determinato viene trasformato in indeterminato.
Non viene riconosciuto se il lavoratore però ha avuto il contratto a tempo indeterminato nei sei mesi precedenti all’assunzione nell’azienda.

Nuovo Decreto Ristori

 

Rimane attiva la possibilità di richiedere la cassa integrazione e anche su questo fronte ci sono novità con il nuovo decreto Ristori.
Si tratta di 6 settimane di ulteriore cassa integrazione, confermato con l’ultimo decreto ed approvato dal Consiglio dei Ministri. Inoltre altre 4 settimane di esonero contributivo per chi rinuncia.

 

Il decreto Ristori nasce al fine di garantire un sostegno a lavoratori e imprese a seguito delle ulteriori restrizioni introdotte dal governo con il DPCM del 24 ottobre, tra cui appunto ulteriori 6 settimane di cassa integrazione, che potranno essere utilizzate a partire dal 16 novembre e fino al 31 gennaio 2021. Molte aziende termineranno infatti le 18 settimane del decreto Agosto proprio a metà novembre.

 

A questo va aggiunto anche il blocco dei licenziamenti prorogato fino al 31 gennaio 2021.

 

Le 6 settimane di cassa integrazione del decreto Ristori, vanno ad accompagnare le aziende che terminano quelle del decreto Agosto fino alla fine dell’anno e anche oltre. Altre settimane poi dovrebbero essere previste con la Legge di Bilancio 2021.

 

La cassa integrazione, come si evince dalla bozza, viene introdotta dall’articolo 13 del decreto Ristori “Nuovi trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga. Disposizioni in materia di licenziamento. Esonero dal versamento dei contributi previdenziali per aziende che non richiedono trattamenti di cassa integrazione”.

 

Si tratta della cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e in deroga, che viene riconosciuta ai datori di lavoro che hanno sospeso o ridotto l’attività lavorativa a causa dell’emergenza Covid.

 

Il decreto Ristori stabilisce che le 6 settimane di cassa integrazione possono essere riconosciute ai datori di lavoro per il periodo ricompreso tra il 16 novembre e il 31 gennaio 2021. Per coloro ai quali sono state autorizzate le ulteriori 9 settimane di cassa integrazione del decreto Agosto per periodi collocati anche parzialmente dopo il 15 novembre, questi sono imputati alle 6 settimane di CIG del decreto Ristori.

 

Le 6 settimane di cassa integrazione sono riconosciute sia a chi ha richiesto e ottenuto i precedenti periodi di CIG sia a coloro che sono soggetti a restrizioni e chiusure disposte dall’ultimo DPCM del governo.

Il meccanismo delle 6 settimane di cassa integrazione del decreto Ristori è pari a quello previsto per le ultime 9 settimane del decreto Agosto e quindi il versamento di un contributo addizionale sulla base della riduzione prevista di fatturato. Il contributo si stabilisce pertanto raffrontando il fatturato del primo semestre del 2020 con quello del medesimo periodo del 2019. Il contributo addizionale sarà pari:

  • al 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che hanno avuto una riduzione del fatturato inferiore al venti per cento;
  • al 18% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che non hanno avuto alcuna riduzione del fatturato.

 

La cassa integrazione è gratuita per coloro che hanno avuto una riduzione del fatturato pari o superiore al 20%, per chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni.

 

Nella domanda di cassa integrazione da presentare a INPS il datore di lavoro dovrà autocertificare la riduzione del fatturato,come per le 9 settimane di CIG del dl Agosto. Chi non provvede si vedrà applicata l’aliquota del 18%.

 

Nel decreto Ristori viene stabilito anche il termine decadenziale per la presentazione delle domande di cassa integrazione che al solito è la fine del mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa. In sede di prima applicazione della norma il termine è fissato alla fine del mese successivo a quello di entrata in vigore del decreto Ristori, quindi il 30 novembre 2020.

 

La medesima scadenza è prevista per le aziende che richiedono il pagamento diretto da parte di INPS. Con le 6 settimane di cassa integrazione è previsto fino al 31 gennaio 2021 anche il blocco dei licenziamenti.

 

Altre settimane di cassa integrazione verranno poi finanziate con la Legge di Bilancio 2021 da utilizzare, secondo le prime indiscrezioni, entro giugno.

 

Cassa integrazione: altre 12 settimane

 

Oltre alla cassa integrazione del decreto Ristori, con la Legge di Bilancio dovrebbero poi aggiungersi 12 settimane per un totale di 18 settimane.
Nel complesso quindi si tratterebbe, tra il nuovo decreto di novembre e la Manovra, di 6 + 12 settimane da utilizzare in un arco di tempo piuttosto ampio e che arriverebbe fino a giugno 2021, motivo per cui i sindacati chiedono un prolungamento del blocco dei licenziamenti fino a quella data.
Il prolungamento della cassa integrazione fino alla metà del prossimo anno permetterebbe alle imprese di utilizzare l’ammortizzatore sociale all’occorrenza.

Fondo interprofessionale per la formazione finanziata FOR.TE informax

FONDO INTERPROFESSIONALE FOR.TE.:

  • 23 settembre 2020

Formazione finanziata per la Tua azienda

Nella vita di ogni azienda è frequente la necessità di formare i propri dipendenti, sia per rispettare gli obblighi di legge (es. sicurezza dei lavoratori) che per far crescere al proprio interno delle risorse competenti per la mansione che ricoprono.
Ovviamente, iscrivere un dipendente a un corso vuol dire sostenere dei costi aziendali più o meno elevati.

 

Per alleviare la pressione economica, le imprese possono scegliere di aderire a dei FONDI INTERPROFESSIONALI e poter usufruire della FORMAZIONE FINANZIATA.

 

La formazione finanziata

 

I fondi interprofessionali possono aiutare l’azienda a formare i propri dipendenti senza dover sostenere costi specifici, perché il corso viene pagato dall’impresa grazie allo 0,30% della retribuzione dei lavoratori all’INPS.

 

Dal 2004 ogni mese le organizzazioni devono versare lo 0,30% della retribuzione dei lavoratori all’INPS, perché è un “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”. Attraverso l’iscrizione gratuita a un fondo interprofessionale, l’azienda sceglie liberamente di trasferire questi versamenti mensili dall’INPS al fondo, che le permetterà di sfruttare la quota per organizzare corsi di formazione per i propri dipendenti.

Due modalità d’uso dei versamenti sono:

  • I voucher formativi individuali, con i quali si possono iscrivere i dipendenti a percorsi formativi INTERAZIENDALI;
  • I piani formativi aziendali e interaziendali, tramite BANDI e AVVISI, il fondo mette a disposizione parte dei versamenti disponibili o tramite il CONTO FORMAZIONE (costituito solo in alcuni fondi).
uso dei versamenti per formazione finanziata

Tramite i piani formativi, è anche possibile elaborare progetti specifici per le esigenze delle singole imprese iscritte.

 

Il fondo interprofessionale For.Te

 

Forma-x, in collaborazione con i suoi Partner, organizza la presentazione di piani formativi a valere sugli avvisi del fondo For.Te. . Ogni avviso permette alle aziende partecipanti di beneficiare di finanziamenti in formazione che partono da un minimo di 20’000 euro fino ad un massimo di 100’000 euro.

 

Il finanziamento può essere richiesto sia dalle aziende aderenti che dalle aziende che decideranno di aderirvi in questo periodo.

 

Le aziende devono sempre appartenere alla categoria delle PMI e prevedere di mettere in formazione almeno 5 dipendenti.

Vantaggi:

 

  • Analisi dei fabbisogni calibrata sulle esigenze aziendali;
  • Formazione finanziata da un minimo di 100 ore fino a quasi 300 ore
  • Decisione libera dei contenuti della formazione, spaziando dai corsi obbligatori alle tematiche trasversali, dalle competenze hard alle soft skills;
  • Attività formative spalmabili fino ad un massimo di 24 mesi dalla data della concessione del finanziamento;
  • Destinatari delle attività formative: tutti i lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato e determinato, inclusi gli apprendisti;
  • Scelta tra un plafond di docenti altamente qualificati;
  • Assistenza e consulenza in tutte le fasi, dalla richiesta alla rendicontazione del finanziamento, compresa la realizzazione dei percorsi formativi, senza alcun costo aggiuntivo per l’azienda;
  • Finanziamento anticipato dal fondo dopo sottoscrizione di apposita polizza fideiussoria (anche il costo di quest’ultima rientra nel finanziamento).

Sei interessato? Vuoi capire se puoi usufruire della formazione finanziata?

Contattaci per avere maggiori informazioni, ti assisteremo in qualunque tua esigenza!

 

Ti aspettiamo,

Il team Forma-x

Ricerca del lavoro: 5 errori da non commettere informax

Ricerca del Lavoro: 5 errori da non fare quando…

  • 28 luglio 2020

Ricerca del Lavoro: 5 errori da non fare quando ti candidi

La ricerca del lavoro è sempre un’esperienza impegnativa da affrontare, sia emotivamente che nella pratica. Spesso si parla dello stress che un colloquio può generare, ma l’attività di ricerca può generare uno stato d’ansia sin dalla prima fase, ossia la candidatura ad un annuncio.

 

E’ molto frequente che le persone che ricercano, o hanno ricercato lavoro, riportino di essersi candidati ad una moltitudine di annunci senza essere richiamati o, in caso di contatto, senza riuscire a fissare un colloquio. Questo può comportare ansia e abbassamento di autostima.

 

Ma perché spesso il proprio curriculum viene scartato? Perché non si riceve mai riscontro?

Errori da non commettere nella ricerca del lavoro

Sebbene le variabili che incidono sul buon esito siano diverse, ci sono 5 errori comuni che è meglio evitare per aumentare le probabilità di successo:

 

Sbagliare file quando ci si candida

Ebbene sì, può sembrare un passaggio ovvio, ma è importante verificare che si stia allegando il file corretto. Come deve essere il file: leggibile da tutti i sistemi operativi (ad esempio pdf, oppure word), personale (e non di qualche sito di annunci di lavoro) e non maggiore di 2 pagine. Meglio evitare di mandare link al curriculum, per esempio se dovesse trovarsi sullo spazio drive della propria mail; in quanto si corre il rischio che questo sia protetto e non fruibile da parte del recruiter. E’ dunque preferibile l’invio dell’allegato diretto.

 

Mandare mail standard o casuali

Attenzione a cosa si scrive nella mail e a come la si scrive. E’ sempre meglio specificare la posizione per cui ci si è candidati (se si è visto un annuncio di quella azienda a cui si è interessati) nell’oggetto della mail, o almeno indicare i settori lavorativi d’interesse. Inoltre, è preferibile una mail concisa e con la giusta cordialità (es. Gentile/Spettabile/All’attenzione di) che mail prolisse e troppo formali o confidenziali (es. Egregio o Buongiorno). Se possibile, indirizzarla a una figura del reparto risorse umane della relativa azienda.

 

Non dare disponibilità

Leggere bene l’annuncio di lavoro è molto importante, soprattutto perché nel testo tendenzialmente sono indicati una serie di elementi necessari per ricoprire la posizione.
Oltre a conoscenze e competenze, che possono essere necessarie o preferenziali, ci sono dei fattori che il ruolo comporta: turno notturno, lavoro nei weekend, orari serali, full-time o part-time, tipologia di contratto ed altro ancora. Nel momento in cui ci si candida, bisogna essere consapevoli che si dà automaticamente la propria disponibilità a rispettare quei fattori. Se non si ha intenzione di, ad esempio, lavorare di notte, oppure lavorare full-time, è preferibile non candidarsi agli annunci di lavoro che li riportano, altrimenti nel momento in cui avviene un contatto telefonico si verrà scartati proprio per la non disponibilità.

Inoltre, bisogna considerare attentamente la sede di lavoro indicata: se viene ritenuta troppo distante o scomoda da raggiungere, è sconsigliato portare avanti la propria candidatura.

Questo consiglio vale ancora di più se ci si candida ad annunci di agenzie per il lavoro: in quanto tali, le agenzie potrebbero avere diverse opportunità lavorative da sottoporre, per cui candidarsi per poi dimostrarsi non disponibili gioca a sfavore della propria immagine anche per gli altri annunci.

 

Scordarsi degli annunci

Dato che l’obiettivo è essere ricontattati a seguito della candidatura, è buona norma ricordarsi di tutti gli annunci a cui si ha risposto, magari appuntandoseli su un block notes. E’ importante soprattutto memorizzare le informazioni base dell’azienda e la posizione che stanno ricercando.

 

Non rispondere al telefono

Una volta ricevuta la candidatura, il selezionatore o la selezionatrice potrebbe decidere di procedere con il contatto telefonico. E’ chiaro che qualsiasi persona non può essere costantemente reperibile a telefono, è consigliato però controllare il proprio dispositivo durante gli orari classici di ufficio o, in caso non sia possibile, provare a ricontattare le chiamate perse da numeri non registrati nella propria rubrica. Il ri-contatto viene infatti considerato come sinonimo di attenzione e di interesse nella ricerca del lavoro, oltre che un modo per non rischiare di perdere qualche occasione.

 

Questi 5 punti, per quanto possano sembrare banali, se gestiti bene possono aiutarvi nella ricerca del lavoro e per il resto…

Scritta in bocca al lupo!
Misure sicurezza anticontagio contro Covid-19 per aziende informax

Misure di sicurezza del luogo di lavoro per contrastare…

  • 14 maggio 202028 luglio 2020

Misure di sicurezza del luogo di lavoro per contrastare il Covid-19

In riferimento alla FASE 2 ormai in corso, il governo sta lavorando per elaborare delle strategie per rimodulare le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro per le diverse tipologie di attività produttive e commerciali al fine di contenere e contrastare il più possibile la diffusione dell’emergenza da COVID-19, per aziende e lavoratori.

 

Ad oggi nelle aziende che hanno potuto continuare le proprie attività lavorative si applica il “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro“, in allegato alla presente informativa (all.1), emanato il 14/03/2020.

 

Per le aziende ripartite il 4 maggio e per quelle che riapriranno nei prossimi giorni, il Governo emanerà altre indicazioni da attuare negli ambienti di lavoro per contenere la diffusione del virus Covid-19.

In relazione a quanto esposto, vi informiamo che i nostri tecnici sono a vostra completa disposizione per la predisposizione di procedure di sicurezza anti-COVID, secondo i disposti normativi e in base alle peculiarità di ogni attività lavorativa da mettere in atto nella fase 2 di ripresa delle attività lavorative.

 

Forma-x può predisporvi procedure di sicurezza, sempre aggiornate, attenendosi alle normative vigenti, che probabilmente saranno oggetto di aggiornamento e/o revisione in funzione dei nuovi protocolli di sicurezza, che verranno poi indicati dal Governo.

SCARICA IL PROTOCOLLO DI SICUREZZA

Qualora siate interessati al servizio compilate il form sottostante oppure contattateci all’indirizzo segreteria@forma-x.it specificando se la vostra attività è ad oggi operativa o se riprenderà nei prossimo giorni, salvo diverse indicazioni normative.

I campi contrassegnati con* sono obbligatori


Per maggiori informazioni consulta la pagina Privacy Policy


ricerca e selezione del personale informax

RICERCA E SELEZIONE DEL PERSONALE: a cosa può servire?

  • 28 aprile 202028 aprile 2020

Trovare la persona giusta per le proprie esigenze può rivelarsi impegnativo, ed affidarsi ad una società che si occupa di selezione del personale può aiutarvi a raggiungere il vostro obiettivo.

 

La ricerca della figura professionale idonea a ricoprire il ruolo da voi ricercato sarà più semplice, grazie al nostro supporto per smaltire gran parte del lavoro di screening e di selezione.

 

Non dovrete far altro che indicarci chi state cercando, e saremo noi a gestire tutti gli altri aspetti della ricerca, presentando alla vostra attenzione solamente i candidati che hanno superato tutte le fasi precedenti.

 

Vediamo insieme in cosa consiste e perché può esservi utile un servizio di ricerca e selezione del personale.

Le attività

 

Forma-x ha strutturato il proprio servizio di ricerca e selezione del personale in una serie di attività orientate ad individuare il vostro candidato ideale con efficacia ed efficienza:

Icona di una job profile redatta

Elaborazione di una job profile

Analizzeremo, insieme a voi, le caratteristiche e le qualità che dovrebbe possedere la figura ricercata. In questa fase lavoreremo insieme per capire quali sono gli elementi necessari che la risorsa deve possedere per poter ricoprire il ruolo ricercato, e quali elementi costituiscono un plus per la scelta del candidato.

icona annunci

Pubblicazione e gestione annunci

Elaboreremo un annuncio e lo pubblicheremo sui maggiori portali di ricerca e selezione, strutturati affinché siano sempre di facile disposizione per tutti coloro che vorranno candidarsi. Nell’annuncio non apparirà direttamente la ragione sociale della vostra azienda, manterremo la vostra privacy a meno che non sia di vostro interesse essere direttamente visibili.

Lente di ingrandimento - icona

Attento Screening dei curricula

In questa fase valuteremo tutti i curricula ricevuti dagli annunci, analizzandoli attentamente sulla base dei criteri definiti dalla job profile iniziale.

 

icona intervista telefonica

Phone interview

I curricula selezionati vengono contattati telefonicamente per una prima intervista telefonica, dove capire l’interesse del candidato verso la posizione proposta, iniziare a porre delle killer questions ed evitare di far proseguire nella selezione candidati non in linea con il profilo.

icona di colloquio conoscitivo

Colloquio conoscitivo psicoattitudinale

Che sia individuale o di gruppo, questo colloquio ha l’obiettivo di conoscere il candidato e delineare un suo profilo psicoattitudinale alla posizione. Se ritenuto in linea con la figura delineata da voi, vi verrà presentato un profilo scritto ed il curriculum del candidato.

icona della scelta finale

La scelta finale spetta a voi!

Secondo il vostro riscontro sui candidati presentati, vi fisseremo un colloquio per conoscere direttamente le risorse ritenute interessanti, con le quali approfondire gli elementi da voi ritenuti necessari, oltre che le competenze tecniche specifiche.

Quindi, perché può essere utile affidarsi a noi?

 

Perché l’unica vostra attività sarà di scegliere la persona giusta per la vostra azienda!
Perché, scelta la persona, ti supporteremo e ti daremo consigli sulle modalità più vantaggiose per inserire la risorsa e per svolgere tutti i corsi formativi obbligatori necessari all’inserimento del candidato.

Per chiedere informazioni e approfondire i nostri servizi senza alcun impegno contattaci!

Il team di Forma-x è a tua disposizione!

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