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Il programma GOL: la novità nelle politiche attive

  • 31 maggio 2022

Il Programma GOL: che cos’è e a chi è rivolto

La “Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori”, o GOL, è una nuova misura introdotta nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con lo scopo di combattere la disoccupazione soprattutto di alcune fasce di popolazione. Il programma dovrebbe durare fino al 2027 ed essere adattato regione per regione in base alle specifiche esigenze.

Tra i traguardi impostati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Economia troviamo:

  1. Raggiungimento di almeno il 10% dei beneficiari complessivi entro il 2022;
  2. Coinvolgimento di almeno 3 milioni di beneficiari entro il 2025, di cui almeno il 75% donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani under 30, lavoratori over 55;
  3. Raggiungimento di almeno 800 mila dei 3 milioni di cittadini coinvolti in attività di formazione (comprese le competenze digitali).

Quali sono i beneficiari in Regione Lombardia?

Ad oggi, le condizioni base sono età (tra i 30 e i 65 anni) e la residenza/domicilio (che dev’essere in Lombardia). Dopo di che, la regione ha identificato diverse categorie:

  1. Beneficiari di ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro (NASPI o DIS-COLL);
  2. Cittadini percettori del Reddito di Cittadinanza;
  3. Lavoratori fragili o vulnerabili;
  4. Lavoratori con minori chances occupazionali: disoccupati di lunga durata (almeno sei mesi), soggetti con una presa in carico sociosanitaria e inseriti in progetti di inclusione sociale, working poors (lavoratori che conservano lo stato di disoccupazione), soggetti con almeno 55 anni di età
  5. donne, indipendentemente dalla condizione di fragilità.

Risultano invece momentaneamente esclusi:

  1. Giovani NEET, cioè disoccupati non studenti con meno di 30 anni (misura Garanzia Giovani);
  2. Uomini tra i 30 e i 54 anni che non rientrano nelle categorie di cui sopra e beneficiari di ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro (misura Dote Unica Lavoro).

In cosa consiste?

Vengono distinti quattro percorsi a seconda delle specifiche esperienze lavorative e caratteristiche del soggetto interessato:

  1. Lineare di reinserimento lavorativo, per chi è più facilmente occupabile;
  2. Di aggiornamento ‘upskilling’, con interventi formativi brevi e professionalizzanti per chi ha bisogno di adeguare le proprie competenze;
  3. Di riqualificazione ‘reskilling’, con una intensa formazione per chi è più distante dal mercato del lavoro;
  4. Percorso di lavoro e inclusione, che fa leva sulla collaborazione della rete dei servizi territoriali (educativi, sociali, sanitari ecc) per i casi più complessi;

Ogni iter viene poi personalizzato perché si adatti alle esigenze dei singoli soggetti.

Per maggiori informazioni, non esitare a contattarci

Per il resto, good luck!

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Il colloquio di gruppo

  • 29 aprile 202229 aprile 2022

Il colloquio di gruppo – cosa devo fare?

Al giorno d’oggi è sempre più frequente che il processo di selezione del personale di un’azienda preveda più step e che, tra questi, ci sia un colloquio di gruppo. Ma in cosa consiste? Cosa stanno cercando di capire i recruiter? Come affrontarlo al meglio?

Vediamolo insieme.

Definizione

Il colloquio di gruppo, chiamato anche colloquio collettivo o assessment center, è uno step del processo di selezione che permette di analizzare conoscenze/competenze/abilità di un insieme di individui tramite la valutazione del loro comportamento all’interno di un’attività di gruppo. Solitamente, viene condotto da più recruiter, o assessor.

Esistono diverse tipologie di assessment, ad esempio l’in-basket, la leaderless group discussion, il role play ecc. Senza entrare troppo nello specifico, possiamo dire che ai partecipanti viene sottoposta una prova pratica, che sia la simulazione di una situazione aziendale tipo o un’attività più generica da dover affrontare. I candidati possono trovarsi a dover ricoprire ruoli specifici, assegnati in anticipo dal recruiter, oppure a dover interagire con gli altri liberamente. Il colloquio viene condotto in modo tale da stimolare la discussione e il confronto tra i membri del gruppo.

Obiettivi

Lo scopo ultimo non è la rilevazione della risposta conclusiva all’esercizio, anche perché spesso nelle attività proposte non esiste una soluzione giusta o sbagliata. Il fine è, invece, analizzare le interazioni tra i partecipanti, le dinamiche di gruppo che si vengono a creare, i comportamenti adottati dai singoli individui per capire se le risorse siano in linea o meno sia rispetto alla mansione proposta che al contesto aziendale di riferimento.

Facciamo un breve (sicuramente non esaustivo) elenco degli elementi presi in considerazione:

  • Capacità di ascolto: il partecipante ha compreso quello che è stato detto dagli altri del gruppo? Ha interrotto altri partecipanti?
  • Modalità di comunicazione verbale: che tipo di linguaggio utilizza? E’ stato compreso dagli altri membri?
  • Modalità di comunicazione non verbale: dove si è collocato nella stanza? Quali gesti utilizza?
  • Flessibilità di opinioni: persevera o meno nelle sue opinioni? Da rilevanza alle valutazioni espresse dagli altri?
  • Atteggiamento adottato: è rispettoso nei confronti degli altri? È leale?
  • Dinamiche di gruppo: quale ruolo assume ogni membro del gruppo? C’è qualcuno troppo imperativo o sovrastante?

Come comportarsi?

Non esiste la “ricetta perfetta” per fare buona impressione, perché tanto dipende da cosa stanno cercando i recruiter. In generale, però, è bene tenere a mente i seguenti punti:

  • Essere se stessi. E’ sempre meglio dimostrare onestà nei propri comportamenti e atteggiamenti; il contesto del gruppo evidenzia con facilità eventuali finzioni o forzature, che incideranno nella valutazione dei selezionatori.
  • Trasmettere calma. Manifestare serenità e considerare gli altri partecipanti come alleati, non nemici, aiuta a dare il massimo nella propria prestazione.
  • Comunicare efficacemente. Collegandosi al senso di calma, è importante cercare di non essere troppo frettolosi nell’esprimere la propria opinione; una comunicazione emessa con i giusti tempi, chiara e concreta incide nella propria prestazione.
  • Controllare l’emotività. Partendo dal presupposto che è un contesto stressante, come ogni colloquio di lavoro, dimostrare di saper controllare la propria emotività è importante. Per questo, stare attenti al tono di voce che si usa e ai gesti che si fanno è fondamentale.
  • Gestire il tempo. Essere in grado di gestire il tempo fornito per la prova dimostra senso di responsabilità e di rispetto delle regole.

Per il resto, good luck!

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Tirocinio extra-curriculare in Lombardia

  • 25 marzo 2022

Il tirocinio extra-curriculare in Regione Lombardia

 

Nella vita di tutte le aziende, dalle più piccole alle più grandi, all’aumentare del carico di lavoro aumenta la necessità di inserire nuovo personale. Sebbene le opportunità contrattuali siano diverse, può nascere nell’azienda la volontà di formare e crescere una risorsa perché abbia le conoscenze e le competenze specifiche di ruolo e di settore. Ecco allora che il tirocinio extra-curriculare torna utile.

 

Che cos’è

 

In attesa che siano definite le nuove disposizioni di Regione Lombardia a seguito della Legge di Bilancio 2022, vediamo come funziona ad oggi.

Il tirocinio extra-curriculare, o stage, è un periodo di formazione in cui un candidato può sperimentare nella pratica le attività lavorative in azienda e acquisire quelle competenze necessarie a svolgere il ruolo designato. E’ bene ricordare che il o la tirocinante non deve sostituire un lavoratore dipendente.

Le mansioni che la risorsa può svolgere con questa forma di politica attiva sono diverse, vengono escluse solo quelle ritenute professionalizzanti (es. estetista, meccanico, ecc). A seconda dell’eqf (Quadro europeo delle qualificazioni) che Regione Lombardia ha assegnato alle mansioni, o detto più semplicemente della “difficoltà” della mansione, il tirocinio può durare da un minimo di 2 mesi ad un massimo di 12.

 

Vantaggi per l’azienda

 

  • Mezzo per crescere giovani talenti o far intraprendere nuovi percorsi lavorativi a soggetti disoccupati (percettori o meno di NASpI); possibilità di attivare l’esperienza anche per candidati già occupati;
  • Supporto operativo nelle attività quotidiane.
  • Costo aziendale mensile contenuto: Rispetto a un contratto di lavoro stipendiato, il tirocinio si caratterizza per il riconoscimento di un’indennità libera da tassazioni. Ciò vuol dire che il costo aziendale mensile per quella risorsa equivale a quando le si riconosce come indennità (per un full-time, minimo 500 euro).
  • Possibilità di ottenere rimborsi sulle spese di tirocinio qualora la risorsa selezionata partecipi al Programma Garanzia Giovani di Regione Lombardia.

 

Come Forma-x può aiutarti

 

Consapevoli dell’impegno che comporta l’individuazione e l’attivazione di una nuova risorsa, Forma-x offre sia servizi di ricerca e selezione del personale mirati alle vostre esigenze che consulenza professionale sull’attivazione del tirocinio.

Esistono infatti dei vincoli previsti da normativa che possono ostacolare l’attivazione di un tirocinio. Il nostro intervento vi garantisce sicurezza nel rispetto delle normative vigenti, negli aggiornamenti delle linee guida e nella completezza della documentazione necessaria a un tirocinio.

 

Per avere maggiori informazioni, non esitare a contattarci!

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I Social Network: come incidono nei colloqui

  • 25 febbraio 202225 febbraio 2022

Al giorno d’oggi è pratica diffusa condividere aspetti di sé e della propria vita sui social network, strumenti grazie ai quali è possibile esprimersi e relazionarsi. Spesso, però, si tende a sottovalutare il fatto che i post, le stories, i video sono di dominio pubblico, sono cioè accessibili a chiunque si voglia interessare senza violazione di privacy.

Pertanto, sebbene la libertà di pensiero e opinione sia indiscutibile, è consigliabile riflettere su quello che si comunica attraverso i profili social: nel momento in cui ci si candida ad una posizione, la realtà in cui si desidera avere un’opportunità può raccogliere informazioni extra su Facebook, Instagram, Tik Tok, LinkedIn, ecc. E’ possibile considerare questi portali come una sorta di biglietto da visita non convenzionale: come si rapporta la persona con gli altri? Come comunica? Potrebbe rappresentare adeguatamente l’azienda?

Analizzare la propria social reputation.

 

Scorrendo rapidamente il proprio profilo, quali elementi saltano all’occhio? Cercare di capire che messaggi trasmettono i post, le stories, i video pubblicati è fondamentale. Sappiamo infatti che la prima impressione si genera in pochissimi secondi, per cui nel breve tempo deve emergere un giudizio si sé positivo.

Questo vuol dire che si devono pubblicare solo post “seri”? Assolutamente no, vuol dire però avere alcune accortezze, ad esempio:

  • Non esprimere sempre lamentele e sfoghi: un atteggiamento eccessivamente critico e vittimistico fa apparire come una persona remissiva, non in grado di affrontare i conflitti e le difficoltà che inevitabilmente si affrontano in qualsiasi esperienza.
  • Non avere atteggiamenti eccessivamente aggressivi: insultare e denigrare sotto altri post può essere controproducente, dare l’impressione che la persona non sia collaborativa e costruttiva nei confronti degli altri.

Con ciò non si vuole dire che si debbano sopprimere le emozioni, ma che è necessario trasmettere il proprio pensiero con un certo equilibrio. Anche la prima impressione non è assolutamente detto che corrisponda a verità; inficia però nella valutazione complessiva della candidatura, è quindi doveroso darle il dovuto peso.

Come preparare i social network ai colloqui.

 

Vediamo insieme quali sono alcuni passaggi consigliabili:

  1. Assimilare il curriculum ai social. Essendo, come detto prima, un “biglietto da visita”, il profilo deve essere adattato secondo la tipologia di candidature che portiamo avanti. Quali sono i settori d’interesse? Per quale ruolo ci si è candidati? Quali sono i valori che l’azienda sembra trasmettere?
    Quest’analisi permette di rivedere i propri social con un’ottica diversa e ad adattare la biografia, le esperienze, i post in modo tale da renderle coerenti con il messaggio che si vuole mandare.
  2. Eliminare i messaggi poco professionali. Ci sono esperienze e informazioni su se stessi che è preferibile tenere privati (eccessi d’alcol, dark humor o battute volgari, eccetera). Questo vale sia per la prima impressione che per le relazioni sul posto di lavoro.
  3. Rendere privato il profilo. Settare quindi i propri profili per limitarne l’esposizione. E’ consigliabile valutare quali canali social rendere privati e quali no, potendo essere sfruttati a proprio favore nella ricerca di un’opportunità di lavoro (esempio LinkedIn).
  4. Porre attenzione sulle persone già connesse a noi. Se ci sono già tra i contatti recruiter o figure chiave di un’azienda per cui si deve fare un colloquio, è bene prestare ancora maggiore attenzione sulle attività di pubblicazione.
  5. Controllare i post già pubblicati. In passato è possibile aver espresso critiche dirette ad aziende per cui oggi ci si candida; sarebbe preferibile rivederne il contenuto, utilizzando terminologie più morbide, o eliminarlo definitivamente.
  6. Curiosare negli account ufficiali dell’azienda. Cercare di capire come si esprimono, quali mezzi preferiscono e che messaggi vogliono trasmettere può risultare molto utile a colloquio. E’ anche un’analisi che permette di capire quanto l’azienda sia apprezzata.
  7. Non usare i social network personali per candidarsi. Può essere un buono strumento per individuare offerte di lavoro ma, a meno che il profilo non abbia specificatamente questa funzione, è sconsigliato usarlo attivamente per candidarsi. Meglio raccogliere le informazioni per inviare poi il curriculum tramite canali ufficiali. Non bisogna scordare infatti che possono essere spazi personali anche delle figure che operano in quell’azienda, che quindi ricevendo la candidatura potrebbero risultare infastiditi.

Per concludere, i social network sono uno strumento a doppio taglio: ci si può esprimere in totale libertà, attenzione però ai modi e ai messaggi!

Buona Fortuna

Nel frattempo, se non lo hai ancora fatto, consulta tutte le nostre offerte di lavoro QUI.

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Green Pass, Lavoro e Privacy

  • 23 novembre 2021

Dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2021, salvo ulteriori deroghe ed indicazioni, tutti i soggetti che svolgono a qualsiasi titolo la propria attività lavorativa, di formazione o volontariato nel settore privato e pubblico, sono obbligati ad esibire il green pass per accedere al luogo nel quale si svolge l’attività professionale.

 

Green Pass: i doveri del Datore di Lavoro

 

Compito del datore di lavoro è stabilire le procedure da osservare per adempiere alle necessarie modalità di controllo. Nello specifico:

  • Il datore di lavoro dovrà provvedere alla nomina di incaricati alle verifiche dei green pass, che potranno essere effettuate all’ingresso del lavoratore, oppure a campione;
  • Il datore di lavoro, nella persona nominata di cui al punto precedente, dovrà attestare quotidianamente la verifica dei certificati, segnalando il numero di persone che hanno avuto accesso al luogo di lavoro, oltre ad eventuali altri ospiti che siano stati accolti per motivi professionali; la certificazione di verifica non dovrà riportare i dati delle persone controllate.

 

Soggetti coinvolti

 

Tra i soggetti che devono obbligatoriamente esibire il green pass per accedere al luogo di lavoro, ci sono:

  • Dipendenti dell’azienda, lavoranti con qualsiasi genere di contratto, compresi contratti a chiamata, Co.Co.Co e apprendisti
  • Tirocinanti
  • Collaboratori, liberi professionisti, che si recano nei luoghi di lavoro anche occasionalmente
  • Soggetti convocati per riunioni, incontri, eventuale CDA, etc
  • Professionisti che svolgono all’interno del luogo di lavoro, servizi non inerenti all’attività dell’azienda, come il personale delle pulizie, tecnici di vario genere, docenti per la formazione, etc.
  • Lo stesso datore di lavoro

 

In pratica chi accede ad un luogo di lavoro per motivi professionali, deve esibire il green pass. Rimangono al momento esonerate per persone che hanno un incontro con l’azienda per un colloquio.

 

Green Pass e Privacy

 

Attualmente il parlamento sta revisionando il DL 127/2021 per semplificare le procedure, nel rispetto della vigente legge sulla privacy e sul trattamento dei dati personali; ad esempio si studia la possibilità per il lavoratore di consegnare volontariamente una copia del proprio green pass, esentando così l’azienda dalla verifica giornaliera o a campione, fino alla scadenza del certificato verde.

 

Qualora venissero confermati questi nuovi adempimenti, il datore di lavoro dovrà predisporre l’informativa sul trattamento dei dati, comunicarla agli interessati ed esporla in sede di accesso ai locali; i dati personali che potranno essere trattati sono i seguenti:

  • Generalità del lavoratore
  • Validità e autenticità del green pass/certificazione equivalente
  • Eventuale esenzione alla vaccinazione
  • Scadenza del certificato verde

Nel caso in cui queste modifiche del DL 127/2021 venissero confermate, nell’informativa dovrà essere presente la possibilità per il lavoratore di consegnare al datore di lavoro copia della certificazione e autorizzare alla conservazione della stessa.

 

Al momento quindi rimane valido quanto stabilito con il DL 127/2021 e si rimarrà in attesa di conferma di queste modifiche, che porterebbero le imprese a dover modificare anche il Registro dei trattamenti, così come descritto dall’Art. 30 del G.D.P.R..

Per maggiori informazioni in merito all’obbligo di Green Pass sul posto di lavoro:

CONTATTACI
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Come faccio a cercare lavoro?

  • 26 ottobre 202125 febbraio 2022

Nonostante il pensiero comune, cercare lavoro è di per sé un lavoro: un’attività piuttosto dispendiosa, non tanto in termini economici quanto per l’impegno emotivo e di tempo che essa richiede.

 

Individuare opportunità di lavoro “giuste” e portare avanti la propria candidatura non è facile né rapido: c’è bisogno di mettere in campo una conoscenza di sé e dei propri interessi piuttosto ampia, bisogna avere pazienza e mantenere costanza nonostante incertezze o delusioni, si deve riservare il tempo giusto per non commettere errori e completare il processo di candidatura al meglio delle proprie possibilità.

 

Ma cosa incide nel successo degli sforzi fatti? Le variabili sono tante, vediamo di approfondirne qualcuna insieme.

Obiettivi chiari

Aver chiari i propri obiettivi

Bisogna cercare di capire quali sono i nostri interessi e le nostre attitudini: anche se si è al primo lavoro, l’importante è individuare gli ambiti (anche generici) che più ci possono interessare e le nostre propensioni. E’ importante sia per aumentare la probabilità di essere in linea con quanto l’azienda richiede che per avere poi successo nell’attività lavorativa.

stendere il curriculum vitae

Stendere il curriculum

Perché sia vincente, deve rispettare alcune regole. Per approfondimenti in merito, è disponibile il nostro articolo: Curriculum vitae: gli errori da non commettere.

Portali di ricerca

Sfruttare tutti i portali di ricerca

I canali sono molteplici e possono presentare annunci diversi. Cercate perciò di utilizzarne il più possibile. Per ricordarne alcuni, oltre al nostro sito: Infojobs, Monster, Indeed, LinkedIn, Facebook, Bakeca, Kijii, Jooble, Almalaurea, ecc. Siate accurati a compilare il vostro profilo su questi portali e cercate, nel limite del possibile, di candidarvi agli annunci selezionati allegando il vostro curriculum personale.

N.B. Non sottovalutate l’importanza di tenere aggiornato il profilo: tenete a mente che le aziende possono decidere di svolgere ricerca attiva della posizione: mantenere al meglio il proprio profilo aumenta la possibilità che veniate contattati dai recruiter per proposte di lavoro.

Presentarsi personalmente

Presentarsi alle società che svolgono ricerca di personale o alle agenzie per il lavoro

Cercate di portare loro fisicamente il vostro curriculum, potrebbe emergere qualche occasione rapidamente. Un’altra buona via è inviare loro il proprio cv tramite mail, specificando cosa si sta cercando e dando disponibilità ad un incontro di approfondimento.

Autocandidarsi

Non sottovalutare l’autocandidatura diretta

Può essere un mezzo efficace per catturare l’attenzione dell’azienda ed anticipare i tempi della selezione, è sempre bene quindi fare un breve censimento delle società di maggiore interesse per poi procedere con il contatto. La condizione però è che l’autocandidatura sia utilizzata correttamente: personalizzare la propria candidatura con riferimenti all’azienda specifica (meglio ancora se si conosce il nome del referente della selezione), non inoltrare mail mandate ad altri, specificare per quali posizioni ci si propone. E’ possibile anche procedere con un contatto telefonico per accertarsi della ricezione della mail.

L’incontro tra domanda e offerta di lavoro non è semplice e queste sono solo alcune strade per raggiungere i propri obiettivi. Ricordate però sempre di non essere eccessivamente invadenti: non chiamate in continuazione né inviate settimanalmente il vostro cv alla stessa azienda. Attività così insistenti possono velocemente alterare negativamente l’opinione che il recruiter si è fatto sulla vostra candidatura.

Per il resto,

Buona Fortuna

Nel frattempo, se non lo hai ancora fatto, consulta tutte le nostre offerte di lavoro QUI.

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INCENTIVO ASSUNZIONE: FORMARE PER ASSUMERE

  • 14 settembre 202114 settembre 2021

Da Agosto 2021 Regione Lombardia ha stanziato nuovi fondi per agevolare le aziende ad assumere personale e colmare il gap di profili e competenze nelle persone selezionate.

 

Soggetti Beneficiari

 

I soggetti beneficiari dell’avviso sono imprese, enti del terzo settore, associazioni riconosciute e fondazioni, lavoratori autonomi e devono possedere le seguenti caratteristiche:

 

  • Devono avere almeno una sede operativa in Regione Lombardia;
  • Non devono trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione, di cessazione di attività o di concordato preventivo e di non avere in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni;
  • Devono essere in regola con la normativa in materia di sicurezza del lavoro, assicurazioni sociali obbligatorie nonché rispettare la normativa in materia fiscale;
  • Devono essere in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali;
  • Devono essere in regola con le assunzioni previste in materia di collocamento mirato ai disabili;
  • Devono essere in regola con la normativa sugli aiuti di Stato in regime di “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19” e “de minimis”.

Soggetti Destinatari

 

I soggetti destinatari, invece, sono lavoratori che prima dell’assunzione risultavano privi di impiego da almeno 30 giorni. Ciò vuol dire che sono incluse le figure che erano già in azienda prima dell’inizio del contratto per svolgere un’esperienza formativa di tirocinio.

 

Vengono però esclusi i soggetti che hanno attiva una misura di politica attiva (es. Garanzia Giovani o Dote Unica Lavoro) o per i quali al beneficiario è stata già concessa un’agevolazione nell’ambito dei seguenti bandi: Ricetta lavoro/Incentivi assunzionali, Formazione continua – Fase VI.

Agevolazioni

 

Ai soggetti beneficiari sono consentite le seguenti agevolazioni:

 

  • Voucher per la formazione. Viene riconosciuto un valore massimo di € 3.000 per ciascun lavoratore assunto che ha svolto un percorso formativo di almeno 40 ore organizzato da operatori accreditati per i servizi alla formazione.
  • Voucher per la ricerca e selezione del personale. Viene riconosciuto un valore massimo di € 500 per ciascuna assunzione incentivata se sono stati utilizzati servizi esterni di ricerca e selezione del personale erogati da soggetti appartenenti all’elenco regionale degli operatori accreditati per i servizi al lavoro.
  • Incentivo occupazionale. Viene riconosciuto a condizione della realizzazione di un percorso formativo ed è differenziato in base alla difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro:
  • Lavoratori fino a 54 anni: € 4.000
  • Lavoratrici fino a 54 anni: € 6.000
  • Lavoratori a partire da 55 anni: € 6.000
  • Lavoratrici a partire da 55 anni: € 8.000

 

A tali importi si aggiunge un ulteriore valore di € 1.000 se il soggetto beneficiario ha meno di 50 dipendenti.

Attenzione: sono esclusi i contratti di somministrazione, lavoro a progetto/collaborazione coordinata e continuativa; lavoro occasionale; lavoro accessorio; lavoro o attività socialmente utile (LSU – ASU); contratto di agenzia; associazione in partecipazione; lavoro intermittente (job on call); lavoro domestico.

Se non sai come avere accesso al bando oppure ti interessa avere un consiglio in ambito assunzioni non esitare oltre:

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Le professioni del settore moda informax

Trendy Workers

  • 20 luglio 2021

Settore moda, promozione delle professioni e dei percorsi formativi

Regione Lombardia offre tra i servizi ai cittadini diverse informative relative alla formazione per accedere al mondo del lavoro.

Il fashion è un settore economico estremamente importante, considerato il giro d’affari, il numero di imprese coinvolte e le risorse impegnate a vario titolo in questo mercato.

Regione Lombardia ha quindi deciso di rafforzare la filiera puntando sulla formazione dei giovani.

Già nel 2019 ha avviato un progetto di sensibilizzazione rivolto agli studenti e alle famiglie, per promuovere le professioni della moda meno conosciute e più manuali.

In questo modo si è quindi cercato di orientare le nuove generazioni verso percorsi di studi necessari per accedere alle aziende che ricercano profili tecnici e professionali.

POSIZIONI RICERCATE E PERCORSI FORMATIVI

 

Essendo i giovani attratti dal mondo della moda e soprattutto affascinati dalla figura dello stilista e del creativo, si è pensato di evidenziare che il settore è alla costante ricerca di figure tecniche e che siano formate adeguatamente, come il modellista, il prototipista, il sarto.

Le professioni della moda

Sono figure altrettanto cool, dinamiche e creative, e che le imprese della moda fanno fatica a reperire sul mercato del lavoro.

L’obiettivo del progetto è quindi sottolineare che il settore, nonostante le criticità occupazionali legate all’emergenza sanitaria da covid-19, necessita di figure professionali specializzate.

I percorsi formativi nella moda sono validi e possono offrire, dopo 5 anni di studio, sbocchi occupazionali e opportunità di carriera molto importanti.

 

LA CAMPAGNA TRENDY WORKERS

 

Regione Lombardia quest’anno ha scelto di realizzare delle video-interviste, con protagonisti alcuni giovani professionisti del settore: un modellista, una sarta, una industrializzatrice CAD, una designer di accessori, che dopo essersi formati in una scuola di moda, ora lavorano con successo e soddisfazione nel settore.

I video sono disponibili sul sito della Regione.

La campagna “Trendy Workers. La moda raccontata dai suoi professionisti”, è il claim  di quest’anno e verrà divulgata in modo “social”, attraverso Facebook, Instagram, YouTube e per la prima volta su Tik Tok.

 

Consigliamo ai giovani appassionati di moda di informarsi su questa opportunità per il loro futuro.

PER SAPERNE DI PIU’: PROFESSIONI DELLA MODA

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Curriculum Vitae: gli errori da non commettere

  • 22 giugno 2021

Se stai cominciando a cercare un lavoro o se desideri cambiare, la presentazione di un buon Curriculum Vitae è la base di partenza!

Iniziamo col dire che un curriculum è vincente quando rappresenta in modo chiaro e veritiero le vostre esperienze, capacità e competenze; anche aggiungere piccoli dettagli su di voi, può destare l’interesse dell’azienda a cui state puntando.

Evitate quindi di inserire esperienze professionali di fantasia, sperando di dare maggior tono al vostro profilo. Meglio optare per le sole reali esperienze, dettagliando il vostro ruolo e le mansioni, senza dimenticare di indicare presso quale azienda siete stati occupati.

 

Cercate di costruire il CV in modo ordinato, così che sia consultabile facilmente. È quindi consigliabile procedere per blocchi di argomento, per non rischiare di far perdere l’attenzione alle aziende.

 

ANAGRAFICA

Nome, cognome, data di nascita, indirizzo, telefono, mail e blog personali (quando presenti).

Se la vostra residenza è distante dal luogo dove state cercando lavoro, specificate la vostra disponibilità a trasferirvi ed eventuali appoggi che avete nell’immediato.

Nel caso voleste potreste inserire eventuali sostegni al redditi che percepite (esempio Naspi “disoccupazione”).

 

ESPERIENZE PROFESSIONALI

Si parte dalla descrizione della posizione attuale, se presente, o dall’esperienza più recente.

Indicate il periodo di occupazione, la posizione ricoperta, i principali compiti ed obiettivi e le competenze acquisite. E’ consigliabile indicare anche il tipo di contratto. Anche in questo caso consigliamo la massima onestà nella descrizione di ogni attività svolta, senza inserire competenze che in realtà non avete ancora acquisito. Il rischio di mentire, descrivendo le precedenti esperienze di lavoro. Potrebbe crearvi dei problemi in fase di selezione e colloquio, mettendovi nella posizione di non saper rispondete alle domande dell’azienda. Piuttosto fate presente, se la posizione che vi interessa lo richiede, che siete disposti ad imparare e seguire i corsi necessari per essere il candidato ideale.

Se non lavorate da diverso tempo, è preferibile segnalarne la motivazione. Ad esempio: problemi personali, famigliari, etc. Questo aiuta il selezionatore ad avere indizi sulle ragioni del vostro “stand by”.

 

FORMAZIONE

Questa parte è la più semplice, dovete inserire gli studi completati in ordine cronologico decrescente, si parte sempre dall’esperienza più recente. Se pertinente con le vostre candidature, si consiglia di annotare il titolo della tesi di laurea, per stimolare l’interesse dell’azienda.

Se sei un neo-diplomato o neo-laureato e non hai avuto esperienze di lavoro importanti, metti questa sezione al primo posto (al posto di “esperienze professionali”)

 

COMPETENZE LINGUISTICHE

Inserite sempre la vostra lingua madre. Dovrete poi indicare le altre lingue straniere conosciute, inserendo il livello ed eventuali certificazioni. Anche in questo caso, evitate di esagerare attribuendovi un livello superiore rispetto a quello conosciuto! Se l’azienda per cui ti interessa candidarti, chiede un inglese fluente parlato e scritto e tu invece annaspi se un turista ti chiede informazioni, meglio essere sinceri e dire che il tuo inglese va perfezionato. Troverai tantissime opportunità di corsi, che ti aiuteranno a migliorare!

 

COMPETENZE COMUNICATIVE E ORGANIZZATIVE e COMPETENZE INFORMATICHE

Descrivere le vostre competenze e in che modo sono state acquisite, se attraverso precedenti esperienze o tramite corsi di formazione specifici.

Quando si tratta invece delle vostre competenze informatiche, indicate i principali pacchetti software che conoscete, i linguaggi di programmazione ed eventuali conoscenze grafiche. Se queste conoscenze sono supportate da certificazioni, citatele.

Se avete poche idee su cosa scrivere, provate a pensare alle esperienza passate, lavorative o scolastiche. Ad esempio, se avete esperienze di lavoro/studio in gruppo, pensate a che ruolo avevate, alle difficoltà incontrate, eventuali presentazioni fatte, confronti con capi/docenti, etc. Pensare a quello che avete fatto in “pratica”, può farvi arrivare ad identificare le competenze acquisite.

 

INTERESSI E HOBBY

Non preoccupatevi di rivelare cosa vi piace fare al di fuori dell’ambito lavorativo. Sono informazioni che potrebbero incuriosire e interessare le aziende!

Evitate i luoghi comuni, tipo lettura, cinema o simili, solo perché non sapete cosa scrivere. Piuttosto eliminate il campo Interessi e Hobby.

 

Quando avrete completato tutte le sezioni assicuratevi di inserire alla fine del CV le diciture sul trattamento dei dati personali, per permettere alle aziende di trattenere i vostri curricula e di contattarvi.

 

Diciture sul trattamento dei dati personali aggiornate 2021:

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI:

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali presenti nel cv ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).

 

AUTOCERTIFICAZIONI:

Il sottoscritto NOME e COGNOME

consapevole che le dichiarazioni false comportano l’applicazione delle sanzioni penali previste dall’art. 76 del D.P.R. 445/2000, dichiara che le informazioni riportate nel seguente curriculum vitae, redatto in formato europeo, corrispondono a verità.

Qualche consiglio in più…

  • Inserire una buona foto può rendere il curriculum più professionale e convincente, ma assicuratevi di scegliere uno scatto che vi rappresenti in maniera semplice, con uno sfondo neutro. Non scegliete foto esageratamente “social”!
  • Accompagnare al CV una lettera motivazionale indirizzata all’azienda in cui vorreste sostenere il colloquio spesso fa la differenza.
  • Cercate di non superare le due pagine, per attirare l’attenzione del selezionatore bisogna mantenere chiarezza, capacità di sintesi e fluidità. Se avete molte esperienze di lavoro brevi e concentrate in un unico periodo, segnalatele in maniera generica, indicando la data di inizio e fine. Focalizzatevi invece su quelle più durature e rilevanti.
  • Rileggete sempre e più volte tutte le informazioni scritte per evitare brutti errori grammaticali o evidenti refusi che verrebbero subito individuati dal recruiter e potrebbero diventare un valido motivo di scarto. Se fosse possibile sarebbe consigliabile farlo verificare da qualcun altro, un parente o un amico, quattro occhi sono meglio di due!

Scarica il nostro modello di Curriculum Vitae formato Europeo, per avere una linea guida alla corretta compilazione del CV.

CV FORMATO EUROPEO
Scritta in bocca al lupo!
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INCENTIVI PER LE IMPRESE – DUL 2021

  • 27 aprile 2021

Regione Lombardia, con decreto del 24 marzo 2021 n. 4033, ha approvato l’Avviso pubblico per finanziare gli incentivi occupazionali riservati ai datori di lavoro che assumono i destinatari di Dote Unica Lavoro e Azioni di Rete per il Lavoro fasi I e II.

Il provvedimento attua la delibera della Giunta regionale n.4398 del 10 marzo 2021.

 

BENEFICIARI DEL CONTRIBUTO DUL 2021

 

Beneficiano del contributo a fondo perduto le imprese, di tutti i settori e tipologie, che assumono lavoratori disoccupati o lavoratori sospesi, che hanno avviato la politica attiva regionale e che conseguono nella stessa il risultato di reimpiego.

 

Sono finanziati i contratti di lavoro sottoscritti a partire dal 29 marzo 2021, presso unità produttive/sedi operative ubicate sul territorio di Regione Lombardia:

 

  • a tempo indeterminato, a tempo determinato di almeno 12 mesi, in apprendistato;
  • a tempo pieno, a tempo parziale (di almeno 20 ore settimanali medie).

 

La misura è estesa, con particolari condizioni di accesso, ai soci lavoratori che provengono da imprese in crisi e che, anche al di fuori dai percorsi di politica attiva regionali, costituiscono o acquisiscono un’impresa (“workers buyout”).

 

I NUMERI DEL DUL 2021

 

Il contributo massimo è differenziato in funzione della difficoltà di accesso nel mercato del lavoro, come segue:

 

  • lavoratori fino a 54 anni: 5.000 €
  • lavoratrici fino a 54 anni: 7.000 €
  • lavoratori a partire dai 55 anni: 7.000 €
  • lavoratrici over 55: 9.000 €

 

A tali importi si aggiunge un ulteriore valore di 1.000 € se l’assunzione viene effettuata da un datore di lavoro con meno di 50 dipendenti o da un’impresa costituita o acquisita da lavoratori, anche in forma cooperativa, che provengono da imprese in crisi (“workers buyout”).

 

I datori di lavoro potranno presentare domanda di contributo dalle ore 12.00 del 15 aprile 2021 alle ore 12.00 del 30 giugno 2022 con le modalità indicate nell’avviso approvato, attraverso il sistema informativo Bandi Online raggiungibile all’indirizzo www.bandi.regione.lombardia.it.

Per maggiori informazioni su sgravi occupazionali, assunzioni, attivazione tirocini, non esitate a contattarci.

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